
Cute baby boy relaxing while receiving a diaper change
State per diventare genitori e i dubbi legati al momento del cambio del pannolino sono assolutamente inevitabili. In questo post vogliamo fornirti qualche utile suggerimento.
Durante i primi mesi di vita del bambino i cambi sono molto frequenti. Ci sono neonati infatti che evacuano dopo ogni poppata, arrivando così a sporcare anche più di 10 pannolini al giorno. Con il tempo i bisogni e le esigenze tendono ovviamente a stabilizzarsi, e i cambi si riducono a circa 5 al giorno.
In genere si consiglia di cambiare il supporto almeno una volta nelle fasi principali della giornata: mattina, pomeriggio (meglio due!) e sera, prima di andare a dormire.
È consigliato cambiare il pannolino circa ogni 3-4 ore, anche se noti non essere particolarmente bagnato.
Ricorda: asciutto non vuol dire pulito! Cambi frequenti a intervalli regolari, garantiscono igiene e pulizia alle parti genitali del tuo bambino, che sono particolarmente delicate e soggette a irritazioni. Se ti accorgi invece che il bimbo ha fatto la pupù, inutile dire che bisogna cambiarlo nell’immediato.
E la notte? In questo caso facciamo un’eccezione per favorire il sonno del piccolo…e dei genitori! I pannolini odierni hanno una buona resistenza e trattengono per ore in maniera molto efficace, quindi se il bambino ve lo permette, approfittate per riposare e ricaricare le energie!
Cambio del pannolino in 5 step
- Lavati bene le mani e adagia il piccolo sul fasciatoio (va bene anche il letto o un mobile con materassino che attutisca eventuali colpi del bebè)
- Slaccia il bodino e arrotola il tessuto in modo da non farlo scivolare durante il cambio.
- Slaccia il pannolino ma non rimuoverlo. Se le feci sono abbondanti può infatti tornarti utile per eliminare l’eccesso. Soprattutto durante i primissimi mesi di vita del neonato, è consigliato l’uso di dischetti in cotone per pulire il bambino nell’immediato, prima di lavarlo con acqua.
- Asciuga bene. Per prevenire eventuali arrossamenti, applica una crema cambio lenitiva e protettiva. Se invece noti dei lievi rossori, si consiglia l’applicazione di un prodotto a base di ossido di zinco, per almeno 3-4 giorni. In questi casi inoltre, è spesso sufficiente se le condizioni ambientali lo consentono, detergere e asciugare delicatamente la zona arrossata e lasciarla esposta alla circolazione d’aria mediante l’uso di un pannolino applicato in modo ampio e molto largo, oppure ponendo per qualche ora il neonato a pancia in giù adagiato su un pannolino “aperto” per raccogliere eventuale pipì. Se nonostante gli accorgimenti, la situazione non migliora, contatta il Pediatra perché potrebbe trattarsi di infezioni come la Candida.
- Rimetti il pannolino. Alza leggermente il sederino del bebè, infila il pannolino e richiudi bene le alette. Fai attenzione che non sia né troppo stretto né troppo largo, perché non assolverebbe alla sua funzione.
Come cambiare il pannolino senza stress per il neonato
Per alcuni neonati, il momento del cambio del pannolino può essere fonte di stress e pianto: si passa dal calore delle braccia o del seno materno all’essere spogliati ed esposti in posizione supina; il cambio di temperatura, sommato alla necessità degli adulti di limitare i movimenti del bambino durante le operazioni di pulizia e vestizione, possono essere disturbanti.
Anche i genitori possono provare tensione in questi momenti. A ciò si aggiunge, con il passare dei mesi, la difficoltà crescente di tenere fermo il bambino per evitare, come detto, che cada dal fasciatoio. La fretta e la tensione degli adulti vengono percepiti dal piccolo, e vanno a sommarsi al suo disagio.
Per ovviare a queste difficoltà, molti genitori, passati i primi giorni, riescono a organizzarsi seguendo delle vere e proprie routine del cambio del pannolino: creano una postazione organizzata con tutto il necessario, dalle salviettine ai vestitini di ricambio, senza dimenticare qualche oggetto per distogliere l’attenzione del bambino.
Se è vero che le distrazioni nel momento del cambio possono aiutare a ridurre lo stress, è però preferibile favorire il coinvolgimento attivo del bambino. Fin dai primi giorni di vita il consiglio è quello di parlargli, guardarlo negli occhi e descrivere le azioni che si stanno per compiere nella fase del cambio, chiedergli insomma di “collaborare”. Può essere utile anche utilizzare i suoi gesti spontanei per compiere delle azioni, ad esempio un piedino alzato può diventare il momento giusto per infilare un calzino, facendo notare poi al bambino l’utilità del suo movimento. Adattarsi ai gesti del bambino significa assecondare il suo bisogno di muoversi ed evitare che si senta bloccato.
Cambio del pannolino e poppata sono spesso collegati, poiché i movimenti intestinali dei neonati avvengono di frequente durante o dopo il pasto. Per non svegliare il piccolo che si addormenta al seno, un possibile consiglio è quello di cambiare il pannolino nel passaggio tra un seno e l’altro, o comunque attaccare nuovamente al seno il bambino subito dopo il cambio, così che possa riaddormentarsi.
Non è invece idoneo lasciare il pannolino sporco per troppo tempo, perché ciò può causare irritazioni fastidiose come la “dermatite da pannolino”, la cui frequenza non dipende dalle caratteristiche dell’indumento, ma dalle tempistiche del cambio.
Con bambini più grandi, la partecipazione e il dialogo saranno maggiori. Per favorire l’autonomia del bambino e il rispetto della sua libertà di movimento, è consigliabile cambiarlo in piedi a terra o in spazi comodi e sicuri, procedendo con calma e dolcezza.
La posizione in piedi è più naturale di quella supina per i bambini più grandi e facilita l’azione di togliere il pannolino, dato che il piccolo si trova già in posizione verticale.
Consigli per il cambio del pannolino fuori casa
Abbiamo visto come sia possibile effettuare il cambio del pannolino senza stress, adottando delle modalità rispettose dei tempi, del corpo e dell’autonomia del bambino. Ma come adattare tutto ciò ai momenti in cui bisogna cambiare il pannolino fuori casa?
Ovviamente sarà necessario portare sempre con sé tutto l’occorrente, e quindi: qualche pannolino di scorta, salviette umidificate nel caso in cui non fosse disponibile un bagno, eventuali creme protettive e, nei primi mesi, anche un paio di vestitini di ricambio.
Se il clima è caldo e ci si trova all’aria aperta, sarà sufficiente un telo da picnic o un semplice asciugamano posto a terra su un prato.
Un clima rigido, un ambiente chiuso (magari angusto) o una circostanza sociale particolare (una stanza in cui sono presenti molte persone) potrebbero invece non consentire il cambio del pannolino in terra. In questi casi, se il bambino è abbastanza grande, può essere cambiato in piedi su un fasciatoio o su altre superfici disponibili (basterà prestare maggiore attenzione alla sicurezza).
Se nemmeno queste soluzioni fossero possibili, è importante comunque rispettare le emozioni del bambino, accogliendo l’eventuale frustrazione e spiegando le motivazioni alla base di eventuali restrizioni al movimento.
Soprattutto nei momenti in cui non si è in casa è importante non forzare e non avere fretta: osservare i segnali del bambino, parlargli in modo sereno e legittimare anche eventuali emozioni negative consentirà di affrontare con collaborazione anche il cambio del pannolino in condizioni poco agevoli senza stress.
Dermatite da pannolino
In alcuni casi il bebè può manifestare una antipatica manifestazione nota come dermatite da pannolino, causata da un micete, Candida Albicans, che spesso causa problemi su una possibile dermatite pre-esistente. In questi casi l’area di pelle interessata ha un colore rosso intenso, è scorticata ed è circondata da piccoli puntini rossi. È compito del pediatra prescrivere una crema adatta e dare le giuste indicazioni. Se ben trattata la dermatite si risolve solitamente in 2 o 3 giorni. La maggior parte dei bambini manifesta un eritema da pannolino. Il sederino è spesso a contatto con umidità, batteri, ammonio e con il continuo sfregamento del pannolino.
Quando rivolgersi al pediatra
- Se si formano bolle grandi o ferite.
- Se la dermatite non migliora dopo 3 giorni.
- Quando l’arrossamento diventa intenso, ruvido o sanguina.
- Se si formano papule, vescicole, bolle, ulcere o croste.
- Nel caso il rash si espande oltre l’area del pannolino.
- Quando il bambino appare molto sofferente e piange alla minzione.
Il mercato dei pannolini è molto vasto, ma è fondamentale ricordare che un buon pannolino non deve sbriciolarsi, né attaccarsi alla pelle del bambino né essere rigido.
Il cambio del pannolino mediamente va fatto ogni 2-3 ore, ma se il piccolo dorme non è necessario svegliarlo per questo. Appena il bambino si sveglia, va cambiato immediatamente perché il contenuto acido evacuato può irritare la pelle molto delicata.