Le fontanelle sono i caratteristici spazi molli e membranosi del cranio dei neonati con sede laddove incrociano almeno due diverse suture craniche.
Destinate a ossificare tra il II e il 18esimo mese di vita, le fontanelle sono in tutto 6: le fontanelle della volta cranica, note come fontanella posteriore e fontanella anteriore, e le due coppie di fontanelle della base del cranio, il cui nome è fontanelle sfenoidali (o fontanelle antero-laterali) e fontanelle mastoidee (o fontanelle postero-laterali).
Le fontanelle donano al cranio dei neonati una plasmabilità che serve ad agevolare il passaggio della testa dell’infante, lungo il canale del parto, e a consentire il corretto sviluppo e accrescimento dell’encefalo, durante i primi mesi di vita.
Per la presenza di determinate condizioni mediche, le fontanelle possono modificarsi, risultando sporgenti, più larghe o ristrette del normale, oppure più profonde (o affondate).
Cosa sono le Fontanelle?
Le fontanelle, o fontanelle craniche, sono le caratteristiche zone molli e membranose del cranio dei neonati, situate nei punti di convergenza di almeno tre ossa del neurocranio; in base a un’altra definizione, sono anche le caratteristiche zone molli e membranose del cranio dei neonati, localizzate nei punti di intersezione (o punti di incrocio) di almeno due diverse suture craniche.
È importante precisare che con l’espressione “zone molli e membranose del cranio”, le suddette definizioni stanno a indicare che le fontanelle non sono spazi ossificati, ma spazi ricoperti di una membrana soffice al tatto.
Funzione
Le fontanelle donano al cranio una plasmabilità che è fondamentale in ben due momenti cruciali della vita di qualsiasi essere umano: al momento del parto e nei primissimi mesi di vita.
Fontanelle e parto
Alla nascita, le fontanelle garantiscono al cranio quella capacità di deformazione che serve ad agevolare il passaggio della testa del neonato attraverso il canale del parto.
Senza le fontanelle, il cranio sarebbe una struttura più rigida e ciò complicherebbe non poco l’attraversamento di un condotto ristretto come il suddetto canale anatomico.
Fontanelle e primi mesi di vita
Nei primissimi mesi di vita, le fontanelle forniscono il neurocranio di quella capacità di adattamento che gli è indispensabile a non ostacolare il corretto sviluppo e accrescimento dell’encefalo.
Senza le fontanelle, il neurocranio di un bambino ai primi mesi di vita sarebbe una struttura incapace di permettere agli organi encefalici (cervello e cervelletto in primis) il corretto spazio di crescita.
Quando si chiudono le fontanelle del neonato?
Le fontanelle del neonato si chiudono con tempi variabili in relazione all’etnia, all’età gestazionale e allo stato nutrizionale del bambino. In linea di massima la prima fontanella a chiudersi è quella posteriore (intorno ai 2 mesi di vita). Segue la fontanella sfenoidale (intorno ai 6 mesi di vita) e, infine, la fontanella mastoidea (intorno ai 12-18 mesi di vita).
La fontanella anteriore tipicamente si chiude tra i 10-18 mesi di vita (nel 40% dei bambini si chiude entro l’anno, e tale percentuale aumenta al 96% nei bambini entro i 2 anni). Si parla di chiusura precoce della fontanella se questa avviene prima dei 4 mesi di vita. In questi casi è fondamentale una valutazione complessiva da parte del medico curante, che valuterà anche la circonferenza cranica, la morfologia della testa e le suture per escludere condizioni come la microcefalia, ovvero una riduzione della circonferenza al di sotto della norma che può nascondere anomalie delle strutture cerebrali, o le craniosinostosi, patologie caratterizzate da prematura e anomala chiusura delle suture craniche che determinano uno sviluppo anomalo della testa e che, se non riconosciute tempestivamente, possono interferire con lo sviluppo del cervello del bambino.
Si parla invece di chiusura tardiva della fontanella nel caso di persistenza oltre i 2 anni di vita.
Come si chiude la fontanella del lattante? Come già detto, avviene un processo di ossificazione: i sali di calcio e fosforo si depositano sul tessuto fibroso e lo trasformano in tessuto osseo. In questo processo è importante che ci sia un equilibrio nel metabolismo calcio-fosforo, dunque livelli adeguati di queste due sostanze, nonché di vitamina D (ecco perché ne viene suggerita l’integrazione fino all’anno di vita, cruciale nei bambini con carnagione molto scura e/o poco esposti al sole).
Può entrare in gioco anche la tiroide, tant’è che in caso di ritardata chiusura delle fontanelle, e in presenza di scarsa crescita, eccessiva sonnolenza e poca reattività agli stimoli è bene escludere che vi sia una carenza di ormoni tiroidei (ipotiroidismo). Al contrario, nei rari casi di ipertiroidismo, è possibile osservare una precoce chiusura della fontanella.
Altre condizioni che possono determinare una ritardata chiusura della fontanella sono le patologie caratterizzate da alterato e/o lento processo di ossificazione, ovvero:
- Rachitismo. Patologia caratterizzata da una carenza di vitamina D di tipo nutrizionale o di natura genetica.
- Acondroplasia. È una malattia della cartilagine di accrescimento che determina uno sviluppo anomalo dello scheletro, cui consegue una bassa statura e arti corti.
- Osteogenesi imperfetta. Detta “malattia delle ossa di vetro”, è una patologia caratterizzata da elevata fragilità scheletrica e diminuzione della massa ossea, classificata in vari sottotipi in base all’alterazione e alle fratture, che possono avvenire fin dalla vita intrauterina.
Anche nei bambini con Trisomia 21 (sindrome di Down) è possibile osservare un ritardo nella chiusura della fontanella.
Ha la crosta lattea… posso pulire il cuoio capelluto senza problemi anche se ci sono le fontanelle?
Spesso i neonati presentato una caratteristica dermatite che in particolare può essere presente sul cuoio capelluto, chiamata dermatite seborroica (o crosta lattea) con squame spesse e untuose. A volte i genitori hanno timore di praticare la terapia consigliata per paura di far male al piccolo per la presenza, appunto, delle fontanelle. In realtà con un minimo di attenzione si possono tranquillamente utilizzare sia i prodotti specifici consigliati sia il pettinino per la rimozione delle squame.
Ha preso un colpo alla testa ed ha ancora le fontanelle aperte…
Come detto il tessuto delle fontanelle, pur non avendo la consistenza dell’osso, è fortunatamente molto resistente. Comunque, in caso di traumi del capo è sempre opportuno un attento monitoraggio delle condizioni generali ed una eventuale visita pediatrica
