
Quando si allatta al seno, soprattutto nel caso del primo figlio, è normale che possano insorgere alcune difficoltà, ma si tratta semplicemente di una competenza che va prima imparata e poi affinata: ogni coppia madre-figlio/a è unica e svilupperà nel tempo abitudini e preferenze proprie, oltre naturalmente ad una grande complicità.
Durante le prime poppate serve un po’ di pazienza da parte di entrambi, ma nell’arco di 2-3 settimane gradualmente tutto inizierà a funzionare alla perfezione.
Non esiste una posizione migliore in assoluto, ogni bimbo ha una sua preferenza che troverà il modo di segnalare; potrebbero verificarsi situazioni che richiedono un po’ di adattamento e magari qualche modifica (allattare a nella tranquillità di casa è diverso rispetto ad allattare quando ci si trova fuori).
Per allattare correttamente ci sono numerose posizioni possibili, per ognuna è però importante verificare che la mamma sia comoda aiutandosi anche con cuscini se necessario, spalle e braccia devono essere rilassate, inoltre il bambino deve avere testa e corpo in linea retta per facilitare la deglutizione.
Posizione a culla
Questa è la classica posizione che viene in mente pensando all’allattamento al seno. Consiste nel sedersi dritte con il bambino posizionato di lato, la sua testa e il suo collo appoggiati lungo il tuo avambraccio e il suo corpo contro la tua pancia, in una posizione “pancia-verso-mamma”. Nonostante sia molto diffusa, questa posizione non è sempre facile da assumere con un neonato, perché non gli offre il supporto garantito da altre posizioni. Un cuscino posto dietro di te e un cuscino da allattamento sul tuo grembo che sostenga il tuo bambino o le tue braccia possono offrirti maggiore supporto ed evitarti di sforzare la schiena e le spalle. Se usi un cuscino da allattamento assicurati che non sollevi il bambino troppo in alto; il tuo seno deve rimanere nella naturale posizione a riposo per prevenire capezzoli dolenti e un attacco al seno in tensione.
La posizione a culla è la più usata ed è adatta ai bimbi nati a termine da parto naturale, perché in caso di cesareo la mamma potrebbe avvertire nei primi giorni un po’ di fastidio sull’addome.
- Per iniziare siediti in modo comodo su una poltrona con i braccioli o su un letto con dei cuscini a disposizione.
- Gira il bimbo su un fianco, in modo che viso, stomaco e ginocchia siano rivolte verso di te.
- Puoi usare le braccia e le mani per aiutarlo, sorreggendogli collo, schiena e sederino.
- Avvicina il bimbo al seno appoggiandogli la testa nell’incavo del gomito, con il nasino davanti al capezzolo.
Posizione a rugby
In questa posizione, anche detta sottobraccio, tu sei seduta e il bambino è appoggiato lungo il tuo avambraccio. Il suo corpo è posizionato al tuo fianco con i piedi rivolti verso lo schienale della poltrona o di ciò su cui sei seduta. Anche questa posizione risulta utile con i neonati, perché li sostiene in modo saldo e ti offre grande controllo e la possibilità di vederne bene il viso. Essere posizionato a lato del tuo corpo aiuterà il tuo bambino anche a sentirsi al sicuro.
Questa posizione è particolarmente indicata in caso di parto cesareo, ma in generale anche per tutti i bambini che manifestino qualche iniziale difficoltà ad attaccarsi correttamente (magari perché nati un po’ in anticipo), perché la mamma può guidarli con l’aiuto della mano.
La posizione risulta particolarmente adatta anche per le donne con seni molto grandi e/o capezzoli poco sporgenti.
- Per adottare la posizione a rugby siediti su una poltrona e preparati un cuscino vicino.
- Solleva tuo figlio come se fosse un pallone da rugby, con il braccio sullo stesso lato del seno con cui desideri iniziare la poppata.
- Sposta il bimbo sul tuo fianco, sotto il braccio.
- Appoggia delicatamente la mano dietro la testa del bimbo e avvicinagliela al capezzolo; piedini e gambine andranno posizionate all’altezza di fianco/schiena e con l’altra mano può aiutarlo ulteriormente.
Posizione sdraiata di lato
Questa posizione è perfetta dopo un cesareo, perché il bambino non pesa sulla pancia.
Risulta inoltre particolarmente adatta anche in caso di parti naturali difficili, perché la mamma può rimanere sdraiata e riposarsi nel letto.
Sdraiati nel letto su un fianco e posiziona il tuo bimbo accanto a te, in modo che il nasino si trovi davanti al capezzolo.
Puoi usare un cuscino basso per farlo stare più comodo e usare la parte dal gomito alla mano per sostenergli la schiena, mentre l’altra mano rimane libera per eventualmente aiutarlo.
Allattamento al seno inclinato all’indietro o in posizione reclinata
La posizione reclinata, anche detta del biological nurturing, è spesso la prima posizione che le mamme provano. Se subito dopo la nascita viene appoggiato sul petto o sulla pancia della mamma, il bambino dovrebbe dirigersi istintivamente verso uno dei seni e provare ad attaccarvisi. Questo momento viene chiamato “breast crawl”. Il contatto pelle a pelle favorisce la stimolazione dei suoi istinti nutritivi, mentre la forza di gravità lo aiuta ad attaccarsi correttamente e a rimanere fermo.
La posizione reclinata è utile per l’allattamento al seno di bambini di qualsiasi età, non soltanto neonati. Può risultare comoda soprattutto se il bambino ha difficoltà ad attaccarsi in altre posizioni, se non gradisce che gli si tocchi la testa durante la poppata, se la tua erogazione è particolarmente forte o se i tuoi seni sono piuttosto grandi.
Probabilmente ti sentirai più comoda se scegli una posizione reclinata piuttosto che completamente distesa sulla schiena. Usa dei cuscini per sostenerti e riuscire a vedere il tuo bambino.
È una posizione particolarmente comoda per entrambi, che favorisce l’istinto naturale del neonato all’allattamento.
La madre deve semplicemente mettersi comoda in posizione semisdraiata, con la schiena ben supportata da cuscini o altro e appoggiare il bambino sul proprio corpo, a pancia in giù.
È una posizione innata, che risulta spontanea per entrambi perché usata istintivamente dopo il parto che nei secoli/millenni passati era doloroso quanto oggi, ma vissuto in condizioni ancora più difficili per la coppia mamma-figlio.
Il bambino poppa sdraiato sul corpo della mamma e questo permette un attacco e una suzione pressoché perfetti in modo del tutto spontaneo e naturale, un po’ come i cuccioli di mammiferi in natura.
Posizione dell’abbraccio trasversale
Questa posizione è in apparenza simile alla posizione a culla, ma le tue braccia hanno un ruolo opposto e ora è l’altro avambraccio a sorreggere il corpo del bambino. Lo scopo è di sostenere il tuo bambino attorno al collo e alle spalle affinché possa inclinare la testa prima di attaccarsi. Questa posizione è ottimale per l’allattamento al seno di neonati, bambini piccoli e bambini con difficoltà di attacco. Il bambino sarà completamente sostenuto dal tuo braccio, permettendoti un maggiore controllo sulla sua posizione e di modellare il tuo seno con la mano libera.
Durante i primi giorni non sorreggere il tuo bambino attorno alla testa, perché potresti rischiare di spingergli il mento contro il petto. Questa situazione potrebbe comportare un attacco superficiale (il tuo capezzolo colpisce la base della sua lingua invece che il palato) e capezzoli dolenti. Mano a mano che il bambino cresce, questa tecnica diventa molto più semplice e puoi appoggiare la sua testa nella tua mano (come mostrato nella galleria di immagini qui sopra).
Posizione della lupa
Questa posizione per l’allattamento al seno consiste nel posizionare il bambino sdraiato sulla schiena mentre tu ti metti a carponi sopra di lui e gli inserisci il capezzolo in bocca. Alcune mamme affermano che assumere questa posizione per intervalli brevi aiuta nel caso di mastite, quando preferiscono evitare che il seno venga schiacciato o toccato. Altre pensano che la forza di gravità aiuti a sbloccare i dotti lattiferi ostruiti, anche se non esistono ancora prove scientifiche che lo confermano. Puoi assumere questa posizione anche da seduta, mettendoti in ginocchio e piegandoti sopra il bambino sul letto o sul divano, oppure quasi da sdraiata ma sorreggendoti con le braccia. Potresti avere bisogno di usare dei cuscini per sostenerti ed evitare di sforzare schiena e spalle.
La posizione della lupa probabilmente non è una posizione da adottare regolarmente, ma è utile nel caso occorra cambiare un po’.
Allattamento al seno reclinato dopo un parto cesareo
Se hai avuto un parto cesareo e non riesci a trovare una posizione comoda per l’allattamento, questa ti potrebbe aiutare. Sdraiarti con il corpo del bambino appoggiato alla spalla ti permetterà di allattare comodamente senza applicare peso o pressione sulla ferita; potresti anche provare a farlo distendere al tuo fianco.
Allattamento al seno in posizione verticale o a koala
Nella posizione verticale o a koala il bambino è seduto a cavalcioni sulla tua coscia o sul tuo fianco, mantenendo schiena e testa dritte mentre si nutre. Puoi optare per questa posizione con un neonato, offrendogli però molto sostegno, oppure con un bambino più grande capace di stare seduto da solo. La posizione verticale o a koala risulta spesso essere la posizione di allattamento più comoda per i bambini che soffrono di reflusso o di infezione all’orecchio (che solitamente preferiscono stare dritti) e può essere utile anche con bambini che soffrono di anchiloglossia o di un ridotto tono muscolare.
Il reflusso è un fenomeno piuttosto comune che può rendere difficile la vita del bambino e dei genitori nei primi mesi di vita. Alcuni accorgimenti durante la poppata possono essere utili per alleviarne i sintomi.
Per riuscire a ridurre il reflusso è bene preferire le posizioni in cui il bambino è sostenuto in posizione verticale, in modo che la gravità sia di aiuto nell’impedire al latte di tornare indietro, ad esempio adottando la posizione semireclinata. Sarà bene evitare qualsiasi posizione che durante e dopo il pasto comprime lo stomaco.
Allattare in fascia
Potrebbe occorrere un po’ di pratica, ma allattare al seno il bambino in una fascia può risultare molto comodo quando sei fuori casa, devi badare agli altri figli o anche quando ti devi occupare di piccole faccende domestiche.
È utile anche se il bambino vuole stare sempre in braccio o se lo devi allattare spesso.
Questo metodo di solito funziona meglio se il bambino è ormai diventato esperto e riesce a tenere la testa su da solo. Puoi allattare al seno usando qualsiasi tipo di marsupio, fasce elastiche, fasce ad anello, marsupi porta bebè. Qualsiasi metodo tu scelga, assicurati di poter vedere sempre il viso del bambino e che non abbia il mento contro il suo petto.
Posizione a mano di ballerina
Se il tuo bambino ha difficoltà ad attaccarsi o presenta un ridotto tono muscolare perché nato prematuro, perché ha la sindrome di Down o un’altra patologia o disabilità, prova questa posizione per sostenere sia la sua testa sia il tuo seno. Inizia prendendo il tuo seno con la mano posizionata sotto di esso, tenendo le dita da un lato e il pollice dall’altro. Sposta quindi la mano in avanti formando una U davanti al seno con il pollice e l’indice. Le altre tre dita continueranno a sostenere il seno da sotto. Durante la poppata fai appoggiare la mandibola del bambino sul tuo pollice e indice, posizionando il suo mento in fondo alla U e sorreggendolo delicatamente per le guance con l’indice da un lato e il pollice dall’altro. Questa presa offre molto sostegno al tuo bambino e ti permette di controllarne la posizione e di osservarne l’attacco.
E in caso di gemelli?
Posizione a rugby doppia
La posizione a rugby doppia è ideale per l’allattamento al seno di gemelli, poiché ti permette di allattarli contemporaneamente lasciandoti le mani relativamente libere. In questa posizione probabilmente avrai bisogno di un cuscino da allattamento pensato per i gemelli, soprattutto nei primi tempi. Il cuscino ti aiuterà a posizionare entrambi i bambini e minimizzerà la pressione applicata sulla tua pancia, nel caso di un taglio cesareo. Avendo una mano più libera potrai anche occuparti di un bambino senza disturbare la poppata dell’altro.
Altre posizioni per l’allattamento al seno da poter provare con dei gemelli sono due posizioni dell’abbraccio trasversale incrociate, un bambino in una presa a rugby e l’altro nella posizione dell’abbraccio trasversale, una doppia posizione reclinata e una doppia posizione diritta.
I SEGNALI CHE L’ALLATTAMENTO È CORRETTO?
- Il neonato sembra a suo agio e la mamma non avverte dolore.
- Il petto del bambino è appoggiato contro il corpo della mamma e non ha bisogno di girare la testa durante la suzione.
- L’areola è interamente (o quasi, nel caso sia particolarmente grande) nascosta all’interno della bocca del bambino.
- La bocca del neonato è interamente riempita dal seno.
- La lingua del bimbo è posizionata sotto il seno ed è quindi nascosta alla mamma.
- Se la stanza è sufficientemente silenziosa è possibile avvertire che il bimbo deglutisce; in alcuni casi la deglutizione è così silenziosa che si avverte solo la differenza quando si prendono un attimo di pausa.
- Spesso le orecchie del neonato si muovono leggermente.
- Le labbra del neonato sono rivolte verso l’esterno, come quelle di un pesciolino (spesso il labbro inferiore non si vede perchè coperto).
- Il mento del bimbo è appoggiato al seno.
Promuoviamo l’allattamento al seno anche in pubblico; per una neo mamma, il pensiero di allattare di fronte ad altre persone potrebbe comprensibilmente indurre un certo disagio, magari per la preoccupazione della reazione degli sconosciuti, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di un comportamento assolutamente naturale, che si sta rispondendo alle esigenze del proprio bambino, è un diritto dargli da mangiare, bisogna esserne orgogliosi di questo impegno e attenzioni verso di lui/lei.